Dizionari AntichiLettera A - pag. 14
astinomiMagistrati di Atene, di cui le funzioni erano presso a poco le medesime di quelle degli Edili Romani. (V.
Edili).
atersateQuesto era il nome, che davasi ad un Governatore di Provincia in Persia e in Assiria.
attaliso
Demetrias. Una delle due nuove Tribù degli Ateniesi, che furono aggiunte alle dieci antiche.
attuarjErano una specie di Commessi, che venivano incaricati nelle Armate di distribuire i viveri ai Soldati.
auctoratiSi dava un tal nome a dei Gladiatori, che essendo liberi si eran venduti per farne il mestiere. Ciò che loro davasi per salario, si diceva
Auctoramentum.
auguracolumQuesto era il nome, con cui si chiamava il luogo ove i Polli sacri venivano custoditi.
augustaleAugustalia, Feste, che s'istituirono in onore di Augusto, e durante le quali vi eran dei Giuochi detti
Augustales Ludi, ad imitazione di quelli, che si davano nelle altre Feste. L'adulazione annetteva una sì alta idea al nome di questo Imperatore, che se ne fece un pronome per gli Dei. Si trova in delle Iscrizioni
Apollo Augusto, Marco Augusto, Giunone Augusta, ec. L'istesso nome divenne in seguito, sinonimo di quello d'Imperatore; di modo che quando si legge in qualche Autore che l'armata fece qualcuno
Augusto, vuol dire che ella lo fece Imperatore; o quando si legge che eranvi nel tempo istesso due
Augusti, vuol significare che vi erano due Imperatori.
aulafumSpecie di arazzi o tappeti, che servivano alle decorazioni del Teatro (V.
Scena).
aunaUlna, e in grero
Pechys o
Olene. Misura di lunghezza; ed è il Cubito Greco, che è di diciassette pollici. Non bisogna dunque confondere questa Auna, o Cubito Greco, coll'Auna di Commercio. (V.
Piede Romano).
aureusMoneta Romana d'oro, e che si suppone senza lega. Il primo
Aureus battuto l'anno 547.
di Roma rappresentava nove
Sestertius antichi e 3. ottavi, e valeva cinquantadue
Sestertius consolari e mezzo, o 60.
Sestertius imperiali (V.
As). Questo
Aureus pesava 65. grani e 5. ottavi di Francia. La Libbra Romana ne comprendeva novantasei. Questo
Aureus valutato sul piede del denaro, che rappresentava, varrebbe oggi undici lire, cinque soldi e sei denari di Francia. Il terzo di questo del peso di ventun grani e sette ottavi, varrebbe per conseguenza tre lire, quindici soldi e tre denari. L'oro era allora rarissimo, e la Libbra Romana di quel metallo valeva 225.
Denarius antichi, ovvero 1260.
Denarius consolari, o 1440.
Denarius imperiali.
Il secondo
Aureus coniato verso l'anno 696. di Roma, rappresentava 100.
Sestertius consolari, che facevano 112.
Sestertius imperiali. Questo
Aureus pesava 157. grani e mezzo di Francia; ed una Libbra d'oro Romana non conteneva che quaranta di tali
Aureus.
Questo
Aureus valutato come il precedente sul piede del denaro, che rappresentava, varrebbe oggi ventuno lire, dieci soldi e due denari, vecchia moneta di Francia: il loro mezzo
Aureus, moneta a questi giorni assai rara, varrebbe per conseguenza dieci lire, quindici soldi, ed un denaro di detta moneta.
Il terzo
Aureus, battuto l'anno 810. di Roma (quarto anno del Regno di Nerone) rappresentava venticinque
Denarius imperiali. Questo
Aureus pesava centoquaranta grani; e una Libbra Romana di oro comprendeva quarantacinque di tali
Aureus.
Questo terzo
Aureus valutato sul semplice piede di 25.
Denarius imperiali, che rappresentava, varrebbe oggi diciotto lire, sedici soldi e cinque denari della suddetta moneta.
Il medesimo terzo
Aureus si trova chiamato
Solidus nel terzo anno del Regno di Alessandro Severo (vale a dire l'anno 977. di Roma e 224. di Gesù Cristo), e restò sull'istesso piede; ma si coniò il
Semissis o metà di questo terzo
Aureus (che si può ragguagliare a nove lire, soldi otto, e due denari della medesima moneta) egualmente che il
Tremissis del valore di sei lire, cinque soldi, e cinque denari.
Notisi che le divisioni o parti del
Solidus furono quelle stesse dell'
As, le quali saranno da noi riportate alla parola Libbra Romana; ciò che sussisteva ancora sotto l'Imperatore Alexis Comneno ne' Secoli XI. e XII. dell'Era Cristiana. (V.
Marco).
aurumSemestre (Vedi
Anello).
azziaci(Giuochi). Augusto gli instituì in onore di Apollo dopo la vittoria, che lo rendè padrone della Repubblica colla disfatta di Antonio presso Azio nell'Epiro.
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