Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): La seconda venne a correggere con un sorriso il proposito gridato ad alta voce di non occuparsi mai più di letteratura. Arrivava ben tardi quel proposito. E Mario ne seppe ridere come se qualche bestiolina innocente accanto a lui avesse commesso il medesimo errore: “Un uccellino fu ferito da un colpo di fucile. L'ultimo suo sforzo fu dedicato a involarsi dal luogo ove era stato colpito con tanto fragore. Riuscì a ficcarsi nell'oscurità del bosco ove spirò mormorando: "Son salvo"”.
Leila di Antonio Fogazzaro (1910): Allora nell'anima di Lelia spirò improvvisamente un vento nuovo. Tutte le ragioni del donarsi vi risorsero a un punto impetuose. Ella si alzò dal suo sedile della prima classe, andò a prora. Sola e ferma allo scoperto sotto la fine pioggia, guardava dritto davanti a sè, palpitante, contenta, sicura. A Gandria cessò di piovere. Il lago, a fronte del battello, nereggiò di tivanoviolento, il nebbione ascese gli umidi fianchi delle montagne. La fronte della Galbiga, la fronte del Bisgnago, la fronte delle dolomiti di Valsolda si svelarono nel cielo, grandi. E lontano lontano si svelò grigio, fumante di nuvoli, il Legnone enorme.
Resurrezione di Elena Di Fazio (2021): Gaia rimase in silenzio. Un refolo spirò tra le fronde dell'acacia, accarezzò i pochi fili d'erba e fece ondeggiare un'agave che cresceva tra terriccio e rocce a pochi metri di distanza. Ascoltò quel sospiro inquieto, che dalla costa si gettava tra le onde: e per la prima volta dopo tanto tempo, scoppiò in lacrime. «Mi aiuti, padre» disse. «Mi aiuti, perché ho peccato.» |